fbpx
Seleziona una pagina

STORY EMPOWERMENT: TUTTA UN’ALTRA STORIA

Come raccontarsi in modo efficace, professionale e persuasivo.

Ciao! Prova a pensare a quante volte nella vita hai la necessità di raccontare qualcosa di importante per te. Fatto? Sono tante, vero? Pensa a un colloquio di lavoro per esempio, situazione in cui alla fin fine non devi far altro che raccontare chi sei e perché sei la persona giusta per quel determinato ruolo (e dici poco!). Oppure raccontare la tua attività come libero professionista, imprenditore, artista… a qualcuno che vuole capire chi sei e cosa ti rende speciale. Perché tutti siamo speciali, unici, inimitabili. Il problema sta nel comunicarlo.

 

Dove nasce lo Story empowerment?

Il mio percorso e la mia passione nel campo dei racconti personali viene da un po’ lontano, quando non potevo sospettare che poi mi sarei occupato di questo. Ero un giovane con ancora poca barba e fresco di diploma di maturità. Ansioso di vivere la mia vita, di rendermi indipendente, mi diedi subito da fare per trovare lavoro. E dopo meno di un mese (oh sì, erano altri tempi!) mi chiamarono da un’azienda di idropulitrici per fare un colloquio. Ricordo la scrivania larga, le luci al neon, un uomo minuto con baffetti marziali mi fa cenno di sedere, la stretta di mano sicura ma non invadente. Io mi ero preparato una pappardella sugli studi appena fatti, di come sapessi a menadito la legge di Ohm ecc. Ma la prima domanda mi lasciò come uno stoccafisso.

“Mi parli un po’ di lei…”

Ricordo bene il vuoto in testa. Che dire? La mia mente subito si aggrappò a informazioni anagrafiche, agli studi fatti fino a capitolare ancora sulla legge di Ohm. Ma avevo saputo raccontarmi? No! Che cosa mi differenziava, agli occhi di quell’uomo dai baffetti marziali e che sapeva il fatto suo, dagli altri pretendenti al posto di lavoro? Perché avrebbe dovuto scegliere me se ciò che raccontavo era molto simile (per non dire uguale) al racconto di tanti altri?

Tornando a casa – guidavo la vecchia Croma di mio padre e in radio passavano gli 883 – sentii un grande vuoto dentro. Possibile che io non abbia altro da dire su di me che informazioni anagrafiche, gli studi fatti, se pratico sport o suono uno strumento? Non c’è nient’altro?

Come funziona?

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel viaggio in macchina. Ho studiato molto, letto tanto, faticato di più. Ho scritto romanzi autobiografici, scorporato storie, analizzato personaggi. E ho capito questo: dietro alle storie che funzionano c’è un preciso metodo. Un metodo che può essere applicato a qualsiasi storia. Alla mia. Alla tua. E non è una questione artistica o di abilità innate. No! È questione di applicazione (e dici poco!)

Vuoi provare subito? Ok!

Pensa a una tua virtù, abilità, conoscenza, caratteristica, qualcosa che vorresti far sapere al mondo là fuori. Può essere la tua abilità a lavorare in gruppo come l’indipendenza nel portare avanti grandi quantità di lavoro. Può essere tenacia, forza, autorevolezza, forza di volontà, resilienza, spirito d’iniziativa, inventiva. Quello che vuoi. O meglio… che senti!

Fatto?

Bene!

Adesso pensa a un ricordo bello di te, una situazione in cui davvero ti sei sentito/a soddisfatto/a. In cui hai pensato “Sì, finalmente, grande, vai così!” Occhio però: non deve essere un ricordo impersonale ma intimo. Per farti capire con degli esempi:

 

 

Q

Giorno della laurea: No

Q

Giorno in cui l’Italia ha vinto i mondiali: No

Q

Primo bacio: No

R

Colloquio con un professore: Sì

R

Partita a calcetto con gli amici: Sì

R

Prima delusione d’amore: Sì

Insomma niente stereotipie o vissuti triti e ritriti. Dev’essere qualcosa di tuo e di nessun altro. Se ti sembra di non trovare niente: insisti! In realtà i tuoi miglioramenti sono già iniziati.

Ripeti questo procedimento fino a trovare almeno tre di questi ricordi.

Ora pensa alla differenza tra dire: “Io sono una persona tenace, non mi fermo davanti agli ostacoli!” oppure raccontare una storia di come effettivamente lo sei stato/a o della motivazione che ti ha spinto a coltivare questa dote. Una storia solo tua. C’è un bel po’ di differenza!

Perché dovrei credere a una persona che si dice così così e colà in modo autoreferenziale. Un po’ come chi scrive nel curriculum: ottime capacità comunicative. Non vuol dire nulla. Ottime in che senso?

Ma se mi racconti una storia… beh sono molto più disposto ad ascoltarti, a lasciarmi coinvolgere e dare credito a questa tua caratteristica.

Avrai già capito: Story empowerment significa legare i tuoi ricordi a caratteristiche che ti piacerebbe poter raccontare.  Questo ti differenzierà dagli altri. Questo ti renderà unico/a. Questo ti renderà speciale.

 

E se voglio comunicare la mia attività?

Leggo spesso professionisti che si promuovono in questo modo: laureato bla bla, tirocinio bla bla, master bla bla, esperienze lavorative bla bla, il mio metodo bla bla, ho collaborato bla bla.

Poi c’è quello che dice: ti racconto un aneddoto. E le antenne si drizzano. Ecco chi emerge dalla confusione, dalla massa: chi sa raccontarsi con una storia. Ecco una cosa ti può differenziare da tutti gli altri bla bla. La tua preparazione, le tue conoscenze, sono ben poca cosa se non sai raccontarle. Le devi avere, per carità! Ma se ti limiti a farne un elenco sei come tutti quelli che fanno elenchi, non sei riconoscibile, non sei speciale.

Quello che ti ho appena descritto è il primo step di Story empowerment, un percorso che ti porterà a raccontare te o la tua attività in modo efficace, succinto e completo.

Il programma è formato da 4 step:

1. Collegare un ricordo importante e originale a una caratteristica che vuoi comunicare.

2. Strutturare uno storyboard secondo lo schema: quiete–> conflitto–> Nuova consapevolezza o, se preferisci, Situazione iniziale–> problema da risolvere–> Equilibrio finale. Uno schema che non mi invento di certo io e che chi lavora con le storie conosce bene.

3. Dare vita alla storia tramite l’utilizzo di alcune tecniche “rubate” alla letteratura (come imparare a evidenziare particolari chiave. Ricordi i baffi marziali? Sono un aggancio mnemonico).

4. Impara, lavora, crea in autonomia

Alla fine del programma sarai in grado di applicare il metodo alle caratteristiche che desideri comunicare. Niente improvvisazione, niente trucchi, tanta applicazione!

Se sei interessato/a e ti senti pronto/a per raccontarti al mondo contattami usando il form qui sotto.

 

CONTATTAMI

Consenso trattamento dati personali

INFORMAZIONI CONTATTO

A Ferrara e a Sermide

Mattia Marchetti Psicologo